Costruire Sinistra XXI
1. Un'organizzazione unitaria e multipiattaforma
A differenza di altri gruppi consimili, i cui aderenti non sono lasciati liberi di militare in altre formazioni politiche, Sinistra XXI incoraggia i propri aderenti a una proficua militanza in altre organizzazioni, all'interno delle quali coordinarsi in piattaforme finalizzate a prenderne la direzione: una storica tattica che i partiti operai applicavano nei confronti delle organizzazioni di massa e che viene estesa all'intero ambito degli attori politici.
Infatti, “La frammentazione delle forze che gli si oppongono permette al sistema […] non solo di resistere agli attacchi ma anche di cooptare e sottomettere tale opposizione. La principale preoccupazione del sistema […] non è la radicalità delle forze che gli si oppongono ma la loro eventuale unità. La parcellizzazione delle forze politiche contrarie al regime permette al sistema di negoziare o “contrastare” la conquista delle isole politiche che si formano nell’opposizione. Applicano una legge di guerra, l’“economia delle forze”: un nemico disperso in piccoli nuclei lo si colpisce concentrando le forze contro ogni nucleo, isolandolo dagli altri. I nuclei di opposizione non considerano di trovarsi di fronte a un nemico bensì di fronte a vari nemici, mettendo dunque l’accento su ciò che li rende differenti (le loro proposte politiche) e non su ciò che li rende uguali (il nemico che si trovano ad affrontare: il sistema […]). Ovviamente ci stiamo riferendo all’opposizione onesta, non alle marionette. Questa dispersione delle forze oppositrici permette al sistema di concentrare le forze per “presidiare” e vincere (o annullare) ogni “isola”. Insomma, non stiamo proponendo una rivoluzione ortodossa, ma qualcosa di molto più difficile: una rivoluzione che renda possibile la rivoluzione”1. "E' pure sbagliato porre il problema dello sviluppo del partito solo come un problema di sviluppo numerico del partito stesso e di educazione dei suoi membri. Là dove esiste un afflusso di centinaia e anche di migliaia di lavoratori verso di noi, ma di lavoratori che non sono e non possono essere dei militanti comunisti, il vero problema non è di organizzare tutta questa massa, che viene a noi, nelle file del partito e poi vedere di educarla per farne una massa di comunisti, ma è di trovare le molteplici forme di organizzazione, diverse dal partito, collaterali al partito, che ci debbono consentire di inquadrare questa massa e dirigerla tutta, serbando al partito le sue funzioni di avanguardia e direzione e attribuendo alle diverse organizzazioni di massa le funzioni che spettano loro. Questo è il nostro problema organizzativo. Creare tra il partito e le grandi masse delle cinghie di trasmissione efficaci, rappresentate da organizzazioni illegali o semilegali molteplici*, più ampie e meno rigidamente organizzate del partito, aderenti a tutto il nostro vasto piano di lavoro di massa, di penetrazione in qualsiasi organizzazione di massa attualmente esistente, ecc."2.
Piattaforme
1. Per l'autogoverno popolare nelle autonomie locali:
- le sinistre regionali: Sinistra Sarda, Sinistra Piemontese, ecc.;
- le Sinistre Civiche unitarie e le campagne collegate ("Parla con noi" e il programma popolare);
2. Per l'autogoverno nelle scuole, nelle università e la formazione di retigiovanili di disoccupati e precari:
- la campagna di aggregazione generazionale "Giovani, Sinistra, Futuro";
3. Per la battaglia delle idee in ambito scientifico e accademico a supporto della costruzione del nostro modello di società alternativa:
- il Centro Studi Sinistra XXI e il Laboratorio per il Socialismo Costituzionale Repubblicano.
4. Per una piattaforma elettorale nazionale per l'alternativa di società:
- aree politico-programmatiche e reti informali dei compagni che militano nei partiti
5. Per la diffusione militante della cultura negli strati popolari:
- LibriPOP* - Librerie e biblioteche popollari
6. Per il sostegno psicologico delle lotte dei lavoratori di lunga durata:
- Gruppi A.M.A. (Auto Mutuo Aiuto) per i "senza-lavoro"
* Si era nel 1933, dunque nel pieno del regime fascista, ed il Partito comunista operava in regime di clandestinità.
Bibliografia essenziale
1 I. Marcos (1998), Lezione di guerriglia politica di Don Durito della Lacandona al Sub Comandante Marcos, in Id., Don Durito della Lacandona.
2 Palmiro Togliatti (1972), "Problemi della nostra organizzazione", intervento al Comitato centrale del partito, pubblicato in Stato operaio, a. VIII, n. 11-12, novembre-dicembre 1933, poi in P. Togliatti, Il partito, a cura di R. Ledda, Editori Riuniti, Roma, 1972, p. 49
3 C. Schmitt (2005), Teoria del Partigiano. Integrazione al concetto del politico, Adelphi, 2005