Il fronte della lotta torna oggi sui diritti dei lavoratori e sul loro smantellamento.
Renzi, con la scusa che lo chiede l'Europa (falso! Leggete il rapporto OCSE) punta allo smantellamento dell'articolo 18.
Non solo, vuole riscrivere l'intero diritto del lavoro, in primis il cosidetto contratto a tutele crescenti che in realtà è la totale liberalizzazione delle facoltà di licenziare per i padroni e lo smantellamento totale di ogni tutela per i lavoratori.
Il fronte che si oppone a questa deriva liberista, intimamente di destra, pare essere oggi numeroso: la sinistra Pd, la Cgil nella sua interezza, gli stessi sindacati Cisl e Uil, la sinistra alla sinistra del Pd.
Ora però, come sempre, si dovrà vedere che capacità avrà questo fronte: si dovrà essere capaci di non chiudersi solo nel no senza proposta, si dvorà mettere in campo un'iniziativa politica forte, volta ad un confronto, senza escludere nessuno con patenti di sinistrismo e analisi del sangue.
Per fare una contoproposta punto per punto, bisogna avere una ricetta per un aggiornamento, estensione e avanzamento del diritto dei lavoratori in chiave favorevole alla classe di riferimento.
Servirà quindi subito un comitato per il diritto del lavoro, volto a creare una proposta politica che viva nella pratica delle lotte e del conflitto ma anche nell'elaborazione di una credibile alternativa.
Oggi, per come siamo messi, come in un alluvione ormai divampante, non possiamo fare l'analisi della composizione chimica di ogni singolo sasso e granello di sabbia che costituisce l'argine da costruire, ma provare a costruire l'argine il più in fretta possibile, predisponendosi già a progettare la casa futura.
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